venerdì 17 febbraio 2012

La mia mamma sta con me

Ho scoperto il blog di Claudia Porta, La casa nella prateria, per caso, navigando alla ricerca di idee creative. Ne sono rimasta affascinata. Prima di tutto da un punto di vista emotivo. Un tuffo al cuore nel leggere quello che suona come il motivo ispiratore del blog: “Questa è la storia della nostra fuga dalla città. La storia di una famiglia in cerca della felicità.” In fondo era quello  il desiderio mio e di mio marito, la speranza nutrita ma ancora irrealizzata, tarpati dal caos della capitale. Presto ho apprezzato i contenuti del blog, lo stile, le idee.


Così ne sono diventata una lettrice assidua, interessata ai prodotti creativi e ancor più alle attività da fare con i bambini, di ispirazione montessoriana. Da insegnante di scuola primaria e neo mamma ho apprezzato le proposte, le finalità educative, il filo conduttore che palesava un profondo rispetto per lo sviluppo naturale del bambino. Lo sguardo è stato attratto ben preso dal riquadro dei libri scritti da Claudia e in particolare da "La mia mamma sta con me". Da tempo cercavo di concretizzare l’idea di un blog che proponesse le mie piccole creazioni ma anche le mie idee, rimuginavo nella testa il desiderio di restare il più possibile accanto alla mia piccola, nonostante un lavoro che amo e che, tra i tanti, pur essendo tra i più dispendiosi a livello di energie psichiche ed emotive (ed in proporzione tra i meno remunerati), permette comunque margini di conciliazione con la famiglia.
Letto d’un fiato e apprezzato per la precisione, l’accuratezza e le diverse sfaccettature presentate circa il  lavorare in casa ma soprattutto per il forte incentivo che l’autrice muove al dar voce a risorse sopite o latenti, ottimizzando abilità e competenze in modo innovativo, a dispetto di un mondo del lavoro che penalizza fortemente le neo mamme, tanto da costringerne ancora oggi un terzo in Italia a lasciare la propria occupazione dopo la prima gravidanza.
Claudia condivide, senza esserne gelosa, la sua esperienza, il suo percorso di mamma, blogger, creatrice di mei tai, un percorso iniziato da bisogni reali, dalla sofferenza e dal senso di inadeguatezza che spesso sopraffanno le giovani mamme. E accade che, facendo col cuore e con la determinazione questo percorso, gli esiti siano felicemente imprevedibili, tanto da aprire degli sbocchi professionali.
La rete, definita dall’autrice  un prezioso alleato, offre risorse ed opportunità per mettere in circolo le proprie idee ed allo stesso tempo per attingere a risorse incredibili, per conoscere, almeno virtualmente, mamme nella propria stessa condizione, per promuoversi. Il tutto senza avere la presunzione di arrivare subito a mete agognate di facili guadagni: il lavoro continuativo, dedito, consapevole e aperto agli spunti conduce lentamente allo sperato compenso, come d’altronde in ogni ambito.
Utilissimi i consigli su come gestire tempi e spazi, a maggior ragione nel caso di un lavoro online, cercando di salvaguardare margini di socialità reale, tempi di cura personale, atteggiamento professionale pur non avendo nessun “capo” a cui rendere conto.
Fanno da corollario al testo delle interviste a mamme che si sono inventate una professione, mettendo a frutto creatività e competenze, che hanno colto le chances offerte dal web.
Un libro concreto, attuale, empatico, uno spunto notevole. E la curiosità fa tornare a sfogliare le pagini virtuali de La casa nella prateria, la sua promessa di un sogno.
Sarà ma forse non è un caso, molti sono i cambiamenti che ci aspettano: la nostra casa è piena di scatoloni, pronti a partire, a lasciare un pezzo di caos e nel cuore la speranza di poter dedicare più tempo ai nostri progetti.

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